Presentato in conferenza stampa “Milazzo Film Festival” con il saluto del sindaco Pippo Midili che ha parlato di un’edizione particolare della rassegna con l’inclusione di una sezione dedicata al mare e della partecipazione concreta della Città all’interno di una manifestazione che si proietta sul palcoscenico internazionale con una costante e promettente crescita, anche con la sinergia che si è concretizzata con le istituzioni.
E dello stesso avviso è stato Giovanni Mangano -presidente dell’Area Marina Protetta Capo Milazzo- per il quale il festival si caratterizza come uno dei momenti più importanti per la Città.
L’assessore Francesco Alesci ha detto che si crede fortissimamente in eventi come questo, che consentirà di avere sicuramente attenzione e spazio su ribalte internazionali.
“Crediamo fermamente nelle potenzialità di Milazzo e nella capacità delle persone di creare valore per l’intera comunità” –ha affermato il responsabile del progetto Antonio Napoli- accennando anche alle difficoltà incontrate nell’organizzazione dell’evento, ma che comunque vuole andare oltre le cinque giornate. Quest’anno sono state presentate 169 opere in concorso da 25 paesi, ed è iniziativa che si traduce anche in un consistente movimento turistico, cosa che giova alla Città.
Sui cortometraggi presentati ha riferito Marco Vitale –responsabile direzione tecnica- parlando di un gran numero, divisi in 2 sezioni: una dedicata al mare con 7 corti e 19 provenienti da tutto il mondo (Iran, Spagna, Cile, Macedonia, Canada, Svezia, tanto per citarne alcuni). Si tratta di lavori di qualità eccezionale che hanno impegnato seriamente la giuria nella loro selezione.
In sede di presentazione, la conduttrice delle serate Noemi David ha sostenuto che è bello parlare di cinema, e il festival lo dimostra.
Un programma con livelli di alta qualità l’ha definito Antonio Nunzio Isgrò –addetto al coordinamento e programmazione- al riscontro del passaggio delle opere in rassegna. Quindi, ha parlato di eventi collaterali inseriti nel programma, citandone alcuni, soffermandosi sulla giornata monografica che sarà dedicata a Paolo Villaggio e a omaggiarlo sarà Stefano Fresi, uno tra gli attori più importanti del cinema di oggi. Ci sarà anche l’occasione per conoscere alcuni registi del nostro territorio, ponendo uno sguardo sul cineturismo, con l’obiettivo di includere la bellissima Città di Milazzo all’interno di una Sicilia di celluloide.
Il “Milazzo Film Festival” si aprirà domani sera con una serata dedicata alla sostenibilità ambientale e alla tutela del mare. Insieme al Consorzio Area Marina Protetta di Capo Milazzo, si ricorderà Jacques Cousteau, il documentarista francese tre volte premio Oscar, che con le sue immagini ha reso celebri fra il grande pubblico le profondità degli oceani.
Le prime quattro serate saranno introdotte dai 26 cortometraggi finalisti nelle due sezioni del Concorso Internazionale e saranno concluse da un film che riprenderà il tema del giorno.
Giovedì pomeriggio presente il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, per un momento di riflessione e conversazione, curato dall’associazione “Città Invisibili”, a trent’anni dall’uccisione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nella stessa data si potrà assistere alla prima proiezione italiana di “Malta calling” (2022) di Nunzio Gringeri e Mauro Mondello, reportage a molte voci sull’immigrazione a Malta, già premiato come “Best Short Documentary Film” dallo Stockholm City Film Festival.
Venerdì 22 invece appuntamento col “Paolo Villaggio Day”, con la partecipazione della figlia Elisabetta Villaggio – che presenterà il suo libro di memorie e testimonianze “Fantozzi dietro le quinte” e del critico cinematografico Mario Sesti.
Sabato ci sarà un focus sul valore delle biblioteche: prendendo spunto dal documentario “Pagine del Sud”, ultimo lavoro del regista Alberto Bougleux, mentre l’ultima giornata sarà caratterizzata anche da un convegno sul cineturismo, organizzato in collaborazione con la Sicilia Film Commission.
Quindi la premiazione dei Cortometraggi in concorso, con un dibattito sulla guerra in Ucraina e la testimonianza sul palco dell’artista ucraina Alina Kashitsyna. Le sue opere, concepite nel corso del conflitto armato, saranno in mostra per l’intera durata del Festival.